Ottima
risposta
nel Forum
dell’ Area Valutazione della
qualità del sistema scolastico
Avevo posto una domanda su “Il tavolo dei risultati
d’apprendimento” [Tavolo
B]
1. Non pensate che le buone pratiche di ricaduta
didattica della valutazione
dei risultati d’apprendimento dipenda, quasi in modo esclusivo, dal clima di
reciproco rispetto, considerazione e stima, che
in una scuola si respira tra colleghi, innanzitutto, e tra colleghi e
dirigenti scolastici?
2. Se una scuola assume come scopo il servizio alla persona, non pensate che
l’interrogativo primo dovrebbe essere rivolto alla grave crisi
dell’educazione che la società tutta conosce e, quindi, che la
scuola dovrebbe farsi carico di contribuire a rigenerare l’educazione,
affidandosi (e affidando agli stessi bambini, adolescenti o giovani che le
passano dentro) degli obiettivi molto, ma molto, più generali delle singole
discipline in cui la scuola articola la sua vita interna?
3. Per poter accettare l’invito ‘ambizioso’ di Franco Tornaghi, non sarebbe
bello che lui per primo, ma anche altri, in modo semplice, ci spiegassero in
cosa consistano
- l’Item Analysis
- e l’Item Response Theory?
Ma, sopratutto, che si ritornasse almeno a conoscere, a grandi linee, lo
spessore della storia pedagogica, senza appiattirsi sulle ultime te cniche
trionfanti, non sempre densissime di umanità?
Ottima la risposta di Tornaghi:
—“Gran intervento quello di Fabio Trazza, più “umano” che “giornalistico”,
quindi sulla mia stessa lunghezza d’onda (nel senso che non sono un
giornalista, come si capisce anche dal mio modo di scrivere...).
Reagisco a caldo e non per punti.
Sicuramente vi è un’emergenza di nome educazione. Non solo a livello di
opinione pubblica dove mi viene da citare almeno 2 casi: l’Appello per
l’educazione, firmato in questi mesi da persone comuni, docenti,
giornalisti, politici di diversi schieramenti. In esso si legge:
Educare, cioè introdurre alla realtà e al suo significato, mettendo a frutto
il patrimonio che viene dalla nostra tradizione culturale, è possibile e
necessario, ed è una responsabilità di tutti. Occorrono maestri, e ce ne
sono, che consegnino questa tradizione alla libertà dei ragazzi, che li
accompagnino in una verifica piena di ragioni, che insegnino loro a stimare
ed amare se stessi e le cose. Perché l’educazione comporta un rischio ed è
sempre un rapporto tra due libertà.
Il secondo caso è invece il triste ritornello “Dov’è la scuola...“ che si
sente in occasione di fatti di cronaca nera che coinvolgono minorenni (baby
gang, bullismo)Ma anche a livello personale, chi insegna sa che la situazione umana dei
propri alunni è spesso disperata e quella dei genitori talvolta non è
migliore.
Cosa c’entra tutto ciò con l’Item Analysis?
E’ “l’ultima tecnica trionfante” anche se “non densissima di umanità”?
No, io proprio non la penso così.
Anzi mi sono messo nell’ambiente “valutazione” con le mie povere competenze
statistiche esattamente perché diffidavo dello strumento rispetto
all’importanza dello scopo. Cioè non accettavo che il mio insegnamento fosse
“misurato” con strumenti adatti per l’analisi dell’efficacia ed efficienza
di una macchina che produce bulloni, perché io insegno a persone e non
produco bulloni.
Esiste qualche strumento che aiuti a non cadere in quest’errore? L’item
analysis e l’IRT vanno in questa direzione, pur non essendo perfette o
esenti da rischi. Per questo mi son messo a studiarle e ad applicarle (in
piccolo, ovviamente).
Poi insegno, mettendo in gioco la mia umanità nel rapporto con gli studenti.
A risentirci. Franco Tornaghi”—
Questa è stata la risposta. Ottima. E per offrire ai nostri visitatori ciò
che chiedevo a Franco Tornaghi, propongo questi documenti, sicuramente utili
per chi voglia avvicinarsi per conoscere “item analysis” e l’ “IRT” per —non
accettare che il suo insegnamento sia “misurato” con strumenti adatti per
l’analisi dell’efficacia ed efficienza di una macchina che produce bulloni,
perché insegnamo a persone e non produciamo bulloni—:
Le capacità e il rendimento
di Mario Di Mauro
-
Prove strutturate di conoscenza linguistica nella scuola media
Università di Salerno, Dipartimento di Scienze dell’Educazione, Quaderni del
Dipartimento anno vii (1999/2000) - pp. 149-168
Comunicazione Prot. n. 9367 del 7 luglio 2006
dell’ Area Valutazione della Qualità del Sistema Scolastico, Via Crocefisso
22 – 20123 MILANO
Telefono: 02 582091 – Fax: 02 58209110 Considerazioni relative ai
risultati lombardi della Rilevazione nazionale degli apprendimenti
(SNV
2005-06) con alcuni elementi teorici di divulgazione relativi all’Item
analysis nell’intento di contribuire alla diffusione della cultura
statistica nei collegi docenti.
La dirigente AnnaMaria Gilberti
Link
..
CommuniCAT: un progetto di computer adaptive testing
di Roberta Rondoni, Università per Stranieri di Perugia.
_.