Tempo scuola
      Un caso spagnolo



La questione del tempo scuola. La questione del tempo scuola nella scuola primaria sta dividendo la comunità scolastica spagnola, soprattutto quella madrilena. Il detonatore sono stati i genitori di 21.000 alunni che hanno inviato una petizione affinchè la giornata scolastica attualmente di otto ore (dalle 9 alle 17 con in mezzo tre ore di interscuola) sia trasformata in una soluzione unica dalle 9 alle 14. Al di là dei punti di partenza e della terminologia agli antipodi di quella in uso da noi (gli spagnoli chiamano il tempo pieno "giornata divisa", mentre il nuovo tempo praticamente mattutino è chiamato "giornata continua") si pone oggi in Spagna una questione che noi in Italia ben conosciamo.
Sono favorevoli all’orario 9-14 oltre ad alcuni gruppi di genitori, gli inse3gnanti e i sindacati pur con diverse sfumature: decisamente Anpe, Csif e Stem, mentre Ugt e Ccoo chiedono che la cosa sia lasciata all’autonomia delle scuole. Sono contrari i principali partiti Pp. Psoe e Iu, autorevoli pedagogisti e l’organizzazione dei genitori madrileni Fapam.
Finora solo due comunità autonome, Andalusia e Canarie, hanno applicato il nuovo orario, ma i detrattori sostengono che non a caso queste regioni sono il fanalino di coda nel successo scolastico. E per altro in Andalusia il problema non è del tutto risolto, tanto che la locale associazione dei genitori affiliata alla confederazione Ceapa sta conducendo una lotta per le attività pomeridiane e la locale autorità scolastica ha dovuto imporre il rientro per almeno due pomeriggi a settimana.

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da http://www.cgilscuola.it/rubriche/Notizie%20internazionali/1999/spagna.htm