Decentramento regionale e libri di testo
Un caso spagnolo
Decentramento regionale e libri di testo
Un caso spagnolo
Il decentramento regionale moltiplica i libri di testo. Una delle
conseguenze inaspettate del decentramento alle comunità regionali di tutti i
poteri circa il sistema scolastico ha prodotto come conseguenza il fatto che
i titoli dei libri di testo circolanti in Spagna siano passati dai 2.500 del
1990 ai 25.000 attuali. Questo perché le case editrici sono costrette a fare
di un unico testo diverse edizioni, non solo per le minoranze linguistiche,
ma anche per rispettare tradizioni e sensibilità di ciascuna regione.
Infatti la Spagna, come la Francia d’altronde, sottopone alla supervisione
statale i libri di scuola. Ma ora che anche questo potere è stato decentrato
i supervisori sono diventati diciassette. Tra questi alcuni sembrano
caratterizzarsi per una pratica alquanto forcaiola. L’Andalusia, per
esempio, ha rifiutato libri che non riflettevano la cultura andalusa oppure
perché usavano vocaboli come cerillas e zapatillas invece che candelas e
babuchas, oppure perché l’esempio di un treno tra Madrid e Barcellona doveva
essere sostituito con il più locale tra Siviglia e Granada. Le Canarie hanno
respinto libri perché non parlavano della lotta canaria e hanno preteso che
il 50% degli scrittori trattati in letteratura fossero isolani a scapito di
ben più importanti scrittori continentali. Nella Comunità Valenziana si è
preteso che l’aggettivo petit, piccolo in catalano, fosse sostituito con il
più locale xicotet. A Valencia però i controlli hanno provocato anche la
reazione di 5.000 intellettuali che riuniti intorno ai sindacati Ccoo, Ugt e
Stev hanno firmato un manifesto contro questi eccessi.
La situazione impensierisce naturalmente non solo gli editori ma anche i
docenti che sono sì favorevoli all’adattamento dei testi, ma non alla
censura. Ma per ora solo la Catalogna progetta di abolire il controllo sui
libri di testo, mentre Andalusia, Canarie, Galizia e Paese Basco lo
ritengono insostituibile.
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da http://www.cgilscuola.it/rubriche/Notizie%20internazionali/1999/spagna.htm