La politica dell’INVALSI
Prof. Ing. Giacomo Elias Presidente
Frascati, 8 novembre 2005
Benvenuto
Grazie per essere qui con noi.
Oggi cercheremo di farvi conoscere questo Istituto e chi ci lavora.
Le nostre responsabilità sono grandi ma le affrontiamo con onestà
intellettuale, nell’intento di servire il Paese in uno dei settori più
importanti e delicati:
l’istruzione e la formazione
delle nuove generazioni.
Il mondo cambia
I rapporti tra i fruitori e i fornitori di beni e di servizi si sono
modificati sensibilmente nel tempo, muovendosi nella direzione di una
maggior esigenza di efficienza, di efficacia e di trasparenza nei rapporti
reciproci.
I rapporti tra fornitori e fruitori
I fruitori hanno una sempre maggior coscienza dei propri diritti
fondamentali (in primis qualità delle prestazioni e sicurezza) e chiedono
che siano presi in considerazione e soddisfatti.
I fornitori, essendo sempre più frequentemente chiamati a rispondere del
loro operato, hanno bisogno di conoscere e di poter dimostrare l’efficacia
del proprio lavoro.
I servizi alla persona
Questa sensibilità si è sviluppata anche nei confronti dei servizi alla
persona (istruzione, università, assistenza, sanità, formazione
professionale), che vedono i fruitori direttamente coinvolti e dei quali
questi sono, ad un tempo, oggetto (input) e prodotto (output).
Per questo motivo gli effetti dell’erogazione del servizio vanno valutati
come outcome, ossia a medio e lungo termine.
Gli erogatori
Per far fronte a queste crescenti esigenze dei fruitori, gli erogatori dei
servizi devono disporre di:
informazioni sul gradimento del servizio da parte dei fruitori;
indicazioni sulle azioni correttive da apportare per migliorare la
prestazione fornita.
I fruitori
I fruitori (che nel caso della scuola non sono solo genitori e allievi, ma
la società nel suo complesso) hanno il diritto-dovere di:
disporre di adeguate informazioni sullo stato del servizio sulle quali
basare la loro maggiore o minore soddisfazione;
essere informati sulle azioni correttive attuate dagli operatori sulla base
delle loro indicazioni.
La missione dell’INVALSI
La missione dell’INVALSI è fornire agli uni e agli altri adeguate
informazioni e affidabili criteri di giudizio, in aggiunta a quelli che ogni
docente acquisisce quotidianamente attraverso il contatto con gli allievi.
Gli allievi sono delle persone
Il compito non è facile.
Ogni allievo è una persona e come tale ha un proprio bagaglio di esperienze
e di conoscenze extrascolastiche, vive un contesto familiare unico e
utilizza le capacità e i tempi di apprendimento di cui è dotato.
Modelli complessi
Per tenere conto di tutte queste numerosissime variabili sarebbe necessario
ricorrere a modelli descrittivi del fenomeno istruzione molto complessi,
inadatti a fornire risposte tempestive a coloro che governano sia le singole
scuole che l’intero sistema educativo.
Rappresentazioni approssimate
Ciò significa che ogni tentativo di misurare l’efficacia della “scuola” con
rilevazioni qualitative e/o quantitative degli apprendimenti, elaborate
statisticamente, fornisce un modello, ossia una rappresentazione della
realtà, fatalmente approssimata, destinata ad essere superata dal modello
successivo, più raffinato.
Valutare per valorizzare
Per questo motivo le “classifiche” (lavagne dei “buoni e dei cattivi”) tra
le scuole sono da evitare.
Le classifiche, tenendo conto solo superficialmente delle condizioni reali
dei singoli allievi e del contesto sociale ed economico in cui operano le
scuole, finirebbero con il premiare solo quelle che operano nelle condizioni
più favorevoli e si dedicano ai migliori, trascurando i più deboli.
Migliorare i metodi d’indagine
Sempre per questo motivo, l’INVALSI si dedica al miglioramento continuo dei
propri metodi di indagine, al quale concorrono le ricerche in atto e quelle
che in questi giorni vengono promosse, come il progetto finalizzato FINVALI,
con una dotazione di oltre un milione di euro.
Concorre altresì la partecipazione ai grandi programmi internazionali di
valutazione (OCSE-PISA, IEA-TIMMS).
Fare cultura della valutazione
L’INVALSI si dedica anche alla formazione di coloro che debbono “leggere” e
“trarre partito” dai dati che elabora (docenti, pubblici amministratori,
opinione pubblica).
A questo scopo organizza seminari come quello di oggi e altri già
programmati per i prossimi mesi.
Conclusioni
Tutto ciò presuppone che l’INVALSI disponga della collaborazione della
scuola e delle risorse economiche, umane e tecnologiche necessarie.
Al momento le prime appaiono sufficienti, le seconde speriamo che lo siano
presto e alle terze stiamo provvedendo, con particolare riguardo a quelle
informatiche.
Ringraziamento
Grazie ancora per essere qui con noi e per l’attenzione.