Il tavolo delle regole
e quello delle prospettive
sono tavoli dinanzi ai quali tutti, prima o poi, sono chiamati.
Meglio arrivarci preparati,
magari avendo letto il breve saggio di Emilio Molinari
,e destinato al Giornalonline "il Giornale delle Qualità" n.10,
che tempestivamente lo pubblica.
In un articolo ampio, ma nello stesso tempo schematico, Emilio Molinari
riconduce i temi tecnici della valutazione nella scuola ai fondamenti morali e
politici della stessa esistenza della scuola:
la responsabilità e la democrazia.
Rilevante la parte in cui, sulla coerenza tra POF e azione didattica,
trasparenza dei percorsi ed evidenze formative, Molinari lascia intravedere
la possibilità concreta di far crescere anche economicamente la categoria
docente.
Ma perché questo accada dovrebbe esser riportato in primo piano il processo
socratico secondo il quale la vera arte dell’insegnare è "insegnare a pensare".
Le operazioni in una scuola devono essere guidate dalla fiducia che l’individuo ha tempi evolutivi e strutture mentali "simili", ma non assolutamente riproducibili in assoluto e che la vera capacità educativa è ancora quella della "levatrice".
Un tentativo, quello di Molinari, di dimostrare come la professione docente sia l'ago sensibile nella bussola della società democratica: molto utile per muoversi verso la responsabilità.
Nei due documenti che qui si propongono si
può seguire l'analisi di Molinari in chiave discorsiva
(-1-) e in suggestiva sintesi da proiettare
(-2-)
1 - Responsabilità e democrazia:
la
valutazione nella scuola.
di Emilio Molinari
2 - Lo specchio. Note su Valutazione e
Didattica