|
L' organizzazione scientifica del lavoro secondo Taylor
Il brano qui proposto è tratto da un celebre libro uscito nel 1911: L'organizzazione scientifica del lavoro, in cui l'ingegnere statunitense Frederick Winslow Taylor (1856-1915) espone la sua teoria riguardo alla razionalizzazione del lavoro in fabbrica e la illustra attraverso la descrizione di alcune esperienze da lui stesso condotte. Il metodo, che ebbe larga diffusione in tutti i paesi industrializzati e che è basato sulla riduzione del lavoro ad operazioni semplici, misurabili e programmabili, determinò una ridefinizione della figura dell'operaio, il taylorismo portò infatti al definitivo tramonto dell'operaio di mestiere e alla sua sostituzione con il cosiddetto «operaio massa», intercambiabile e dequalificato, e introdusse, inoltre, una nuova gerarchia in cui, come lo stesso Taylor scrive in queste pagine, l'ufficio di programmazione assumeva il ruolo fondamentale di controllo dell'effettivo modo di esecuzione di ogni aspetto della attività lavorativa.
I punti generali da fissare [...] sono i seguenti:
Primo: Trovare dieci o quindici uomini differenti, i quali siano specialmente qualificati per quel particolare lavoro, che si deve analizzare e preferibilmente in stabilimenti separati e in differenti località. Secondo: Studiare la serie esatta delle operazioni elementari o movimenti che ognuno di questi uomini fa per compiere il lavoro da analizzare, e gli strumenti che egli usa.
Terzo: Studiare con un cronometro il tempo richiesto per compiere ognuno di questi movimenti elementari, e quindi scegliere il modo più rapido di fare ogni elemento del lavoro.
Quarto: Eliminare tutti i movimenti falsi, inutili e pigri.
Quinto: Dopo avere eliminato tutti i movimenti non necessari, raccogliere in una serie tanto quelli più rapidi e migliori come i migliori strumenti.
Questo unico nuovo metodo, costituito dalla serie di movimenti migliori e più rapidi, è quindi sostituito alle dieci o quindici serie inferiori che erano prima in uso. Questo migliore metodo diventa tipico e rimane tale, ed è quello che sarà insegnato prima agli istruttori o capi-squadra funzionali, e da questi a ogni operaio dello stabilimento sino a quando sia a sua volta sorpassato da una serie di movimenti più celeri e migliori. In questo semplice modo vengono sviluppati gli elementi della scienza gli uni dopo gli altri. Allo stesso modo è studiato ogni tipo di strumento usato in una fabbrica. Con la filosofia dell'ordinamento di iniziativa e stimolo ogni operaio doveva servirsi della sua maggiore acutezza per ritrovare la maniera di fare il lavoro più rapidamente, e da ciò risultava in tutti i casi una grande varietà nelle forme e nei tipi degli strumenti usati per ogni determinato scopo. L'ordinamento scientifico richiede prima un'accurata ricerca di ognuna delle molte modificazioni portate con i metodi empirici allo stesso strumento; e, in secondo luogo, dopo aver fatto uno studio dei tempi e delle velocità ottenibili con ognuno di questi strumenti, richiede si riuniscano insieme in un unico strumento tipico le buone qualità di parecchi di essi, in modo che con questo l'operaio possa lavorare più rapidamente ed agevolmente di prima. Questo unico strumento quindi è adottato come tipo in luogo dei molti diversi usati prima, e rimane tipico per l'uso di tutti gli operai sino a che è oltrepassato da un nuovo strumento, che dallo studio dei tempi e movimenti appaia ancora migliore. [...] C'è un altro genere di ricerca scientifica, alla quale si è accennato parecchie volte in questo libro e cui si deve rivolgere una speciale attenzione, ossia l'accurato studio dei motivi che fanno agire gli uomini. Alla prima può sembrare che questa sia materia di osservazione e di giudizio individuale e che non sia un campo adatto per esatti esperimenti scientifici. E vero che le leggi, risultanti da esperimenti di questo genere, per il fatto che l'essere umano sul quale si esperimenta è un organismo molto complesso, soffrono un maggior numero di eccezioni che quelle relative a cose materiali. Eppure leggi di questo genere, le quali si applicano alla massa degli uomini, esistono senza alcun dubbio e quando sono chiaramente definite sono di grande valore come guida nel trattare con essi. [...]
Forse la legge più importante in questioni simili è l'effetto che ha sul rendimento dell'operaio l'idea del compito. Il quale in fatti è divenuto un così importante elemento nel meccanismo dell'ordinamento scientifico, che questo è conosciuto da un grande numero di persone come l'ordinamento a compito. Non c'è assolutamente nulla di nuovo nell'idea del compito. Ognuno ricorderà per proprio conto che questa idea era applicata con buoni risultati al tempo nel quale andava a scuola. A nessun buono insegnante verrebbe in mente di dare da imparare ai suoi allievi una lezione indeterminata. Egli invece fissa ogni giorno ai suoi allievi un compito ben distinto, e stabilisce che debbano imparare proprio quel tanto che è fissato, ed è solo con questo mezzo che gli studenti possono sicuramente e sistematicamente progredire. La maggior parte degli allievi andrà assai lentamente se invece di essere loro assegnato un compito viene detto di fare quanto può. Tutti noi siamo dei grandi fanciulli, ed è certo che la maggior parte degli operai lavorerà con maggiore soddisfazione propria e dell'imprenditore, quando sia ad essa assegnato ogni giorno un compito definito da portare a termine in un certo tempo e che costituisca il giusto lavoro quotidiano di un buon operaio. Così si fissa all'operaio una misura esatta, secondo la quale egli può ogni giorno constatare il suo progresso e il raggiungimento del quale gli offre la più grande soddisfazione. E’ assolutamente necessario, quando agli operai si fissa quotidianamente un compito, il quale richieda da parte loro la più grande intensità, che sia loro assicurata la necessaria massima misura di salario per quando essi portino a termine il compito loro fissato. Questo sottintende non solo la necessità di fissare ad ogni uomo il suo compito quotidiano, ma anche di dargli un abbondante premio ogni volta che lo porti a termine in un tempo fissato. [...]
Questi due elementi, il compito e il premio, [...] costituiscono due dei più importanti elementi del meccanismo dell'ordinamento scientifico. La loro importanza proviene specialmente dal fatto che essi costituiscono per così dire un ultimo grado, il quale richiede, perché possano essere usati, che si siano prima applicati quasi tutti gli altri elementi del meccanismo, come il reparto per la preparazione dei piani del lavoro, l'esatto studio dei tempi, la tipicizzazione dei metodi e degli strumenti, l'ordine della lavorazione, la formazione dei capi-squadra funzionali o istruttori, e, in molti casi, le istruzioni scritte, i regoli calcolatori ecc.
(da F. W. Taylor, L'organizzazione scientifica del lavoro, Roma, 1915, pp. 140-47)
| |
|