Durante la prima fase di sperimentazione della Rilevazione Nazionale degli Apprendimenti a cura dell’INValSI, dal 2001 Progetto Pilota, alla messa a regime nel 2005 con il SNV, nel confronto con le scuole si è stati più volte sensibilizzati sull’esigenza di considerare anche la prestazione del soggetto diversamente abile perché di madre lingua non italiana se non in grado, a giudizio del consiglio di classe, di affrontare le prove.
La primitiva possibilità di esclusione non aveva infatti soddisfatto anche se aveva “tranquillizzato” inizialmente i docenti. Dalla insoddisfazione del Gruppo di supporto per il Coordinamento regionale per la Valutazione, condivisa dai docenti più sensibili, si è ottenuto l’effetto importante della presa di coscienza che la valutazione delle differenti abilità già di per sé valorizza l’abilità in fieri promuovendola.
Ciò è stata occasione di incrementare il confronto nei consigli di classe con la consapevolezza della necessità di approfondire le problematiche e di migliorare gli strumenti, in generale, di valutazione.

È nata la proposta che le scuole formulassero prove ad hoc per i propri studenti da somministrare contemporaneamente alle prove standardizzate dell’INValSI per gli studenti “abili”.
A fronte delle difficoltà riscontrate nell’elaborazione, l’USRL, attraverso i Servizi per la Valutazione, ha costituito un gruppo di lavoro (parallelamente anche a quello per i disabili) per la produzione di prototipi di prove da offrire alle scuole come risorsa.

(Dalla presentazione di AnnaMaria Gilberti)
       
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della presentazione e del cd

    

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