Valutare i prof.

La grande stampa vorrebbe far credere che il neo-ministro Fioroni abbia aperto le consultazioni con varie categorie di rappresentanza dei docenti, così, quasi casualmente. Lo dice chiaro e tondo Italia Oggi. Ma noi non crediamo né a questa chiarezza, né a questa rotondità. Italia Oggi ci assicura che l’elenco dei nominativi delle associazioni sia stato scelto a caso, cioè con sorteggio informatizzato. Non ci dice nulla della eventuale presenza di un notaio. Si sa, loro, notai, sono autorizzati a dirsi testimoni dei casi della vita e della scuola. Spesso lo sono anche i tribunali. Ma ... le associazioni a caso ...! Italia Oggi poteva risparmiare questa non-notizia ai suoi lettori. A meno che non trascriva da qualche velina, senza neanche prendersi la briga di andare a verificare se il fatto sia vero. Notaio alla mano. Come all’estrazione del lotto. Le rappresentanze sindacali, invece, al completo.
Sappiamo invece che con Prot. n. 3863/A0 del 14 giugno 2006 sono stati invitati i Presidenti di ADI, AIMC, ROMA, ANDIS, APEF, CIDI, DIESSE, DISAL, FINISM, MCE, UCIIM, che costituiscono il Forum delle Associazioni Professionali dei Docenti e dei Dirigenti Scolastici.
Nel discriminare tra associazioni sindacali e associazioni professionali si gioca il rischio (e ci spiace dirlo) di sposare la concezione corporativa della scuola e della vita, che chiude le orecchie alla voce della società, per dar retta solo alla rappresentanza degli addetti ai lavori. Una brutta via. Un tempo la stessa Camera dei Deputati si era piegata ad essere la Camera delle Corporazioni. Ma quel che ci spiace di più è la conclusione di Italia Oggi e il modo con cui giustifica un neo-ministro che si dichiara inerte su un aspetto cruciale della valutazione:
“Fioroni non ha intenzione di introdurre una valutazione del rendimento degli insegnanti. Che costerebbe, secondo alcune stime, circa 500 euro l’anno a testa. Troppo costoso, ha ragione Fioroni, e poco rispondente alle reali esigenze di un sistema efficiente”.
Come si può leggere, per Italia Oggi sarebbe poco rispondente alle reali esigenze di un sistema efficiente poter valutare il rendimento di quanti fanno funzionare quel sistema. Piuttosto si dica alla pubblica opinione che non ci sono soldi, non che è “poco rispondente alle reali esigenze di un sistema efficiente”.
Qui, invece, c’è in ballo la questione strategica della cultura della valutazione:
sapere, volere e potere valutare i valutatori.
Sulle prime due voci ci siamo. Sappiamo e vogliamo. Anche se ci sono tanti che dicono di volere, ma sentono di non volere assolutamente.
è sul potere che la strategia s’offusca, scema, si spunta, si paralizza. Anche perché c’è un cadavere (politico) illustre: Berlinguer.
Recentemente proprio Berlinguer al Corriere della Sera on line:
Dopo l’ intervento di Draghi: «Riapriamo il dialogo con i sindacati». I fondamentalisti laici attaccano Fioroni, ma ai laici serve il concorso dei cattolici. «Prof e merito, ora rompiamo il tabù». L’ ex ministro Berlinguer: aumenti ai più bravi, così mi fermarono. «La situazione è più matura, la strada è obbligata. Certo, il conservatorismo ideologico c’ è ancora: ma nessun tabù resiste per l’eternità. Nemmeno quello del merito». Sono passati oltre sei anni da quel 17 febbraio in cui 320 mila docenti -un insegnante su 3- raccolsero l’ invito allo sciopero di Gilda e Cobas contro il «concorsone» voluto dal ministro della Pubblica istruzione Luigi Berlinguer. Fu proprio sugli aumenti di merito che crollò il suo dicastero. E il Corriere commenta: “L’ uscita di Berlinguer trova le sigle della scuola, ormai prive del collante dell’antimorattismo, poco convinte ma in disaccordo tra loro”.
Non vorremmo che Fioroni fosse più coraggioso di Berlinguer.
Ma non vorremmo neanche che fosse così credulone come lo dipinge Italia Oggi.
Vorremmo solo ricordare che proprio nel suo intervento all’Assemblea generale il Goernatore della Banca d’Italia ha indicato tra i fattori decisivi per il miglioramento del sistema istruzione “nuove regole che premino il merito di docenti e ricercatori”.
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Si veda:
1) - Italia Oggi, Fioroni: niente voti ai prof., 22 agosto 2006, p.34.
2) - Corriere della Sera on line, Archivio, ANTEPRIMA Sezione: scuola - Pagina: 022, 3 giugno, 2006.
3) - Corriere della Sera on line, Archivio, ANTEPRIMA Sezione: scuola - Pagina: 019 5 giugno, 2006