Tutor difeso e liquidato.
Pretesto per uno scontro.
In base a una trattativa tra sindacati e parte pubblica si è stabilito di
comune accordo di disapplicare tutte le norme relative alla funzione
tutoriale nella scuola primaria e media (decreto n. 59/2004: art. 7 c. 5, 6
e 7; art. 10 comma 5).
D’ora in poi, inoltre, le scuole non potranno più stipulare contratti di
prestazione d’opera per la realizzazione delle attività opzionali che
andranno svolte facendo ricorso esclusivamente al personale docente statale.
La stampa strutturata ha da tempo avvertito l’esigenza che prima di dire
“no” a qualcosa che già esiste, sarebbe bene costruire qualche “sì” su un
qualcosa che dovrà sostituire ciò che si intende demolire.
Esemplare è stata la voce de Il sole 24 Ore che con Guido Gentili in prima
pagina ha parlato con molta chiarezza. Ma non è stato ascoltato.
Evidentemente nei componenti del nuovo governo ha fatto breccia il messaggio
del presidente del consiglio: vogliamo e dobbiamo stupire.
Per stupire: un “No” secco agli sfondamenti della spesa pubblica, pur
chiesti in nome di un generico solidarismo sociale. è la ricetta de Il Sole
24 Ore [Guido Gentili, 6.6.2006, p. 1]. Il riferimento è al tentativo di
Prodi di dar tono allo spirito di squadra, «fino ad ora meno che
evanescente, del suo secondo governo». Poi vengano i “Sì”, cominciando «a
“pescare” nei piani messi a punto da Tony Blair. A cominciare dal mondo
dell’educazione (dove è cresciuto il potere dei genitori nelle scuole per
meglio tutelare la formazione dei figli) e dell’università, storico
crocevia, in Italia, di corporativismo e ideologismo. E così impopolare,
come si cerca di far credere, ipotizzare un adeguamento delle tasse al costo
reale dei corsi finanziato dai prestiti d’onore e dalle borse di studio per
gli allievi più meritevoli?» — «Fa impressione ascoltare la terza autorità
dello Stato, Bertinotti, evocare la “scuola di massa” e la Camera come
novella Casa del popolo».— «In questo modo si stupisce, sì, ma al
contrario».
E infatti:
— il Ministro dell’Istruzione emana due Decreti [n.46 e n.47] in un giorno
solo [il 13 giugno], entrambi di un Articolo unico. Col primo blocca la
riforma della scuola. Col secondo ne mantiene l’autonomia. Chissà cosa dirà
Il Sole 24 Ore.
A meno che lo stupore non generi presto il silenzio.
E comunque, indipendentemente da ogni polemica tra stampa e ministri
(un’altra molto aspra è tra un editorialista del Corriere, Giavazzi, e il
ministro del Tesoro, Padoa Schioppa) il Sole 24 Ore solleva una questione,
che non potrà mai essere risolta con un accordo ministro-sindacato: il
“potere dei genitori nelle scuole per meglio tutelare la formazione dei
figli”. Questa questione, mai risolta, riapre una seria e violenta
conflittualità che non può certo essere risolta dai tribunali, cui sempre
più spesso si rivolgono i genitori a presunta tutela dei figli.
Hanno riflettuto a fondo quelli che con tanta frettolosità hanno spazzato
via la funzione tutoriale? Con cosa la sostituiranno? Vorranno far da soli o
coinvolgeranno il potere legislativo? Sarebbe auspicabile, anche per dare
certezza a un quadro istituzionale in cui il potere esecutivo dovrebbe avere
a cuore che ogni legge vigente venga rispettata ed attuata, fino alla sua
modifica da parte del potere legislativo.
Alla scuola possiamo togliere e aggiungere quel che vogliamo, ma,
francamente, non si sente certo il bisogno di aprire un pericoloso conflitto
che tenda a spuntare il “potere dei genitori nelle scuole per meglio
tutelare la formazione dei figli”. E infatti puntuale giunge l’accusa del
Forum delle Associazioni delle famiglie: “Evidentemente la famiglia non
rientra fra le priorità del Governo”: è questa l’accusa al Ministro Fioroni
che il Forum esprime, riferendosi all’accordo sindacale del 17 luglio che
cancella tutor, anticipi e portfolio. Si ricorda, ad inciso, che tante
associazioni di famiglie apertamente avevano richiesto nel maggio-giugno
2004 l’introduzione della funzione tutoriale nella scuola.
Ora il conflitto non è più interno alla scuola.
Si sposta sul rapporto famiglia scuola, uno dei cardini per la valutazione
della qualità del sistema scuola.
Scrive Eugenia Roccella su Avvenire: “Chi è genitore sa quanto sia delicato
il problema, e quanto spesso il rapporto tra scuola e famiglia si risolva in
una forzata delega in bianco della seconda alla prima. Non si può dichiarare
di voler valorizzare la famiglia, e poi mettere ai margini la responsabilità
genitoriale, come fosse un’interferenza indebita nel compito formativo. Se
il ministro dell’istruzione, Fioroni, non ritiene adeguati a questo fine gli
strumenti previsti dalla legge Moratti, proponga alternative; se invece
preferisce ribadire l’assoluta autonomia pedagogica della scuola pubblica,
anche nella più tenera età, tenendo i genitori fuori dai confini scolastici,
lo dica con chiarezza, e soprattutto apra una discussione di merito nella
sede appropriata, il Parlamento.
Il ministro ribatte alle critiche sostenendo che mancherebbero «le
condizioni essenziali per poter procedere all’attuazione degli istituti che
oggi sono stati disapplicati». Detto in altre parole, ai sindacati quelle
norme non piacciono, dunque spariscono. Fioroni glissa sulla sostanza
politica della questione, e si impegna a lavorare per arrivare a «soluzioni
largamente condivise». Vedremo. Però sappiamo già che le famiglie non hanno
strumenti di contrattazione, e che perciò contano assai meno dei sindacati
della scuola; meno anche dei tassisti.”
________________________
Si veda:
1) - La Tecnica della Scuola, di R.P., Tutor e anticipi: vicenda
conclusa, 17/07/2006, in
http://www2.tecnicadellascuola.it/index.php?id=17772&action=view
2) - Il Sole 24 Ore,Guido Gentili, Prima pagina, 6 giugno 2006, p.1.
3) - Il Narratario, a.xii, n.11, Romano Prodi e la Pentecoste, 15 giugno
2006 , p. 2.
3) - Il Narratario, a.xii, n.11, Il sole 24 Ore e la voglia di stupire, 15
giugno 2006 , p. 2.
4) -
http://www.forumfamiglie.org/
5) - Avvenire, Eugenia Roccella, FAMIGLIE AI MARGINI A COLPI DI
TRATTATIVE. Modifiche importanti nei rapporti con la scuola, 18 luglio
2006