"L'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro
ha pubblicato su "Forum" n. 8 (ISSN 1681-4398)
gli Atti del Seminario

"Imparare a conoscere la sicurezza e la salute sul lavoro"

organizzato a Bilbuo il 4 e 5 marzo 2002
svoltosi su iniziativa della stessa Agenzia e della Presidenza spagnola della Ue, di concerto con la Commissione europea

Qui se ne riproduce l'Indice

l. Introduzione
2. Casi studio: SSL nella scuola:
      istruzione primaria e secondaria
    • "Ar e Mi a scuola", Danimarca
    • Esempi di buone pratiche per la promozione

      della salute e della sicurezza

      nelle scuole elementari italiane
3. Casi studio: SSL e adulti -
    formazione tecnica e professionale
    • Migliore integrazione della SSL nella formazione

     professionale per il settore agricolo tedesco
4. Casi studio: SSL e adulti -

    formazione a livello universitario
     
• l medici di domani: la salute e la sicurezza sul lavoro
     nelle facoltà mediche del Regno Unito
    • Integrare la SSL nei sistemi di tre università spagnole
5. Casi studio: Integrare il sistema di SSL nell'istruzione
    • Nuova legge sulle condizioni di insegnamento
    per alunni e studenti danesi
6. Casi studio: Introdurre la SSL nella didattica
    e nella formazione con campagne e programmi
    strutturali
    • Programma nazionale di formazione in sicurezza e
    salute sul lavoro, Portogallo
7. Dibattito sui fattori di successo e i rilievi emersi dai casi
    studi nazionali
8. Conclusioni della tavola rotonda
9. Osservazioni finali
10. Ulteriori informazioni

Il seminario intendeva offrire una prospettiva comunitaria sull'integrazione -o "mainstreaming"- della sicurezza e della salute sul lavoro (SSL) nel sistema didattico. La questione ha assunto crescente importanza negli Stati membri, in quanto le statistiche hanno rivelato che i lavoratori più giovani (tra 18 e 24 anni) sono in media 1,4 volte più soggetti a infortuni correlati al lavoro rispetto agli altri lavoratori. Il seminario inoltre si riproponeva di dare un contributo al dibattito attualmente in corso. E' stata raccolta un'ampia casistica di esperienze e pratiche nazionali nell'ambito della Ue al fine di condividere le esperienze e stimolare la discussione e il dibattito sul mainstreaming della SSL nelle politiche educative e nel sistema didattico.
________________________________________
Gli "ATTI" completi del Seminario di Bilbao sono stati stampati nel mese di settembre del 2003 dall' "ISPESL", Focal Point Italiano dell'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro.
____________________

Raccogliamo alcune opinioni espresse durante il dibattito della tavola rotonda nel Seminario di Bilbao:

"Le iniziative di formazione e sensibilizzazione alla salute e alla sicurezza, al centro del dibattito per tutta la durata del seminario, devono essere rivolte a tutti, e non solo a quanti entrano nel mondo del lavoro".
Bernhard Jansen, Direttore, Direzione D, DG Occupazione e affari sociali della Commissione europea.

'"L'obiettivo è chiaro: nella Ue nessuno dovrebbe entrare nel mercato del lavoro senza avere una certa conoscenza dei rischi, generali e specifici, per la salute e la sicurezza, nonché delle modalità per affrontare correttamente tali rischi. Dobbiamo trasmettere alle future generazioni di lavoratori una vera cultura della prevenzione, che mantenga intatto il proprio valore attraverso le successive innovazioni industriali".
Peter Skinner, Deputato del Parlamento europeo.

«Gli sforzi devono essere tesi ad assicurare il mainstreaming dei comportamenti e dei valori sin dalla scuola elementare".
Fiorentino Alonso, Vice Direttore, Istituto nazionale per la sicurezza e la salute sul lavoro, Spagna.

"L'Unione europea può offrire un contributo essenziale al mainstreaming di tali iniziative. La creazione di indicatori, il coordinamento e lo scambio di buone pratiche, ad esempio, consentiranno agli Stati membri di rendere efficace la collaborazione intersettoriale. Gli effetti si vedranno".
Morten Bergulf, Ministro dei Lavoro, Danimarca.

"In Belgio, l'organo responsabile della SSL, di concerto con l'ispettorato per i materiali e le infrastrutture organizzative del sistema scolastico, ha attivato un servizio per informare tutti i circoli e i direttori didattici in merito alle condizioni di sicurezza e salute nei rispettivi istituti. Questo servizio è stato sperimentato in Belgio unitamente ad altre iniziative e ha un valore strategico per il mainstreaming della cultura della sicurezza. Il suo valore non potrebbe che aumentare se venisse applicato a livello europeo".
Marc Heselmans, Ministro dei Lavoro, Belgio.

"Fino ad oggi la politica comunitaria in materia di sicurezza e salute sul lavoro è stata focalizzata sull'attuazione di interventi preventivi e sul miglioramento delle misure 'tecniche' di tutela. I datori di lavoro riconoscono appieno il valore di tale approccio. L'UNICE, tuttavia, ritiene che questi sforzi potranno dare esito positivo solo trasformando tale politica in una strategia di sensibilizzazione ai rischi che si spinga oltre la semplice definizione della popolazione attiva e dei luoghi di lavoro. E' necessario che gli aspetti attinenti alla sicurezza e alla salute siano parte integrante dell'istruzione e della formazione in tutte le loro fasi."
Natascha Walke, UNICE.

"1e parti sociali svolgono un ruolo chiave, che implica sia misure legislative che interventi di altra natura. I sindacati possono contribuire al processo educativo: essi, infatti, possono influenzare il comportamento degli alunni attraverso gli insegnanti, che spesso sono iscritti a un sindacato. I datori di lavoro possono fornire le risorse necessarie alle scuole e divenire esempi per gli studenti."
Ovven Tudor, Trade Union Congress (Confederazione sindacale britannica).
___________________________________

Bernhard Jansen ha ringraziato la Presidenza spagnola e l'Agenzia per questa iniziativa che si inserisce con perfetto tempismo nella nuova strategia europea in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

La Commissione ha lanciato il piano "Adattarsi ai mutamenti dei lavoro e della società: la nuova strategia comunitaria in materia di salute e sicurezza sul lavoro per il periodo 2002-06". La sezione dedicata al "Rafforzamento della cultura della prevenzione" fa specifico riferimento all'importanza della formazione.

"Come ha indicato il Comitato economico e sociale, la formazione non inizia con l'inserimento nel mondo del lavoro: essa, al contrario, deve essere parte integrante del programma scolastico, o per sensibilizzare le persone al problema (analogamente a quanto si fa in alcuni Paesi per gli incidenti stradali), o nell'ambito della formazione professionale. L'aspetto più importante è la continuità della formazione professionale. La formazione, infatti, deve essere costante e orientata all'attività quotidiana, con l'intento di incidere concretamene sull'ambiente di lavoro".

.