
Ulisse
Si apre l’anno scolastico e tutti ridisegnano la scuola dal loro angolo
visuale. Fondamentali ce ne sono tre: quello degli studenti, quello dei
docenti, quello dei genitori; ma raramente emergono nella loro acutezza. Poi
c’è l’angolo visuale retto dell’amministrazione, dal governo alle regioni,
dalle province ai comuni. Da questo angolo partono le frecce più edulcorate:
è tutta una gara di dichiarazioni per il sostegno della scuola. Quest’anno è
stata data grande risonanza alle dichiarazioni del presidente della
repubblica: è piovuto miele sulla scuola gestita dalla repubblica. Ma quanti
amministrano le scuole, dai dirigenti, agli amministrativi, dai tecnici agli
ausiliari, sanno che poche api lavorano per loro. Poi c’è l’angolo ottuso
dei mass media. Da qui partono le frecce più avvelenate: è una gara di
servizi per dipingere la scuola come il mondo più precario che esista. Non
che manchi il precariato tra mezzi, strutture e personale, però, se ogni
tanto i mass media ci informassero sul precariato che esiste anche in casa
loro e che rimane nascosto sotto i tavoli delle loro sedi, dentro i
gabinetti delle loro redazioni e nelle abitazioni dei loro collaboratori, se
non altro ci sentiremmo in buona compagnia.
A noi questi angoli visuali interessano poco: sono troppo ravvicinati alla
costa, mancano di prospettiva. Noi, sempre al largo, guardiamo da molto
lontano e ci appare la mappa del mutamento che sta vivendo la scuola
europea, tra critici assestamenti storici e irrespirabili inquinamenti
politici.
E così, per il numero di apertura di quest’anno scolastico, abbiamo deciso
di fermarci su un avvistamento, ignorato dai più: la laboriosa raccolta dati
sui livelli di conoscenza degli studenti di ogni ordine e grado. La fa un
istituto creato appositamente, l’INValSI. A qualcuno non piace il nome.
Speriamo gli piaceranno i risultati:
l’unico modo per rimanere agganciati all’Europa, che vuol sapere lo stato
delle conoscenze tra le giovani generazioni.
(editoriale
apparso su "il narratario" e su "il laboratorio didattico",
contemporaneamente il 30 settembre 2003)

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