
Intervista
di Emanuela Testa a
Giacomo Elias, presidente G.d.L. Valutazione Miur.
In che rapporto verranno a trovarsi la valutazione e l’autonomia delle
scuole?
Con l’autonomia la capacità organizzativa cambia orientamento:
dall’organizzazione capace di attuare un programma definito in altra sede si
passa all’organizzazione capace di sviluppare e gestire una propria
progettualità.
La singola scuola si trova a dover ideare un modello organizzativo capace di
generare i propri obiettivi e strategie nonchè di auto(ri)prodursi in
funzione della loro realizzazione.
In altre parole l’organizzazione non è più finalizzata al raggiungimento di
obiettivi dati in maniera prevalentemente stabile, ma piuttosto a gestire un
continuo processo di cambiamento dovuto all’elaborazione di progetti,
attraverso cui si ri-definiscono in continuazione e in maniera dialettica
obiettivi e modalità organizzativo-operative.
Che ruolo assume l’organismo centrale di valutazione?
Le misurazioni che l’INValSI mette a disposizione a livello nazionale,
regionale e di settore sono un indispensabile strumento di riflessione per
quegli operatori dei singoli contesti che vogliono aggiungere valore al loro
lavoro.
Faccio presente che i risultati delle singole scuole sono di loro proprietà
e possono essere consultati o visti solo con la loro autorizzazione.
Il servizio di valutazione nazionale deve essere visto come uno strumento di
consulenza per la scuola, ma è indispensabile che la valutazione avvenga nel
singolo istituto.
Secondo lei le scuole sono capaci di auto-valutarsi?
E’ impossibile scindere l’autovalutazione dall’autonomia. Tutti noi
impariamo dalla nostra esperienza e soprattutto dai nostri errori. Se un
progetto contiene elementi poco soddisfacenti, l’anno dopo si corregge. Non
possiamo aspettarci da altri la soluzione. L’innovazione è strisciante, è
frutto di tempo e pazienza e non di rivoluzioni.
Che tipo di collaborazione si aspetta da chi partecipa alla terza edizione
del “progetto pilota” (PP3)?
L’attenzione al reclamo.
Nella catena della qualità il reclamo è sempre una spia importante di una
situazione che può migliorare ed è importante non trascurarlo, ma farlo
risalire a monte con una comunicazione virtuosa.
Ora parte il PP3
e le scuole sono invitate ad aderire
(da "il laboratorio didattico",
settembre 2003)

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