
La scuola si autovaluta
per calibrare i propri interventi didattici e strutturali
e compararsi agli standards europei.
Valutare l’istruzione è possibile: lo dimostrano i dati del “Progetto
Pilota”. è sperabile arrivino le conseguenze
Il “Progetto Pilota sulla Valutazione” prese avvio il 16.10.2001con
l’autorizzazione del ministro Letizia Moratti e si assunse l’obiettivo di
simulare sul campo l’applicazione del modello di Servizio Nazionale di
Valutazione dell’Istruzione. Si voleva verificare due cose: la praticabilità
organizzativa e la stima dei costi che avrebbe comportato la rilevazione
dello stato delle conoscenze tra gli studenti di ogni ordine e grado della
scuola italiana. Con questo primo “Progetto Pilota” (PP1) l’adesione delle
scuole fu volontaria e superiore alle previsioni. Si ebbe modo, al termine
della simulazione, di ricavare giudizi e suggerimenti, che furono trasmessi
al ministro dal presidente del “Gruppo di lavoro per la predisposizione
degli indirizzi per l’attuazione delle disposizioni concernenti la
valutazione del servizio scolastico” del Ministero Istruzione Università
Ricerca, Giacomo Elias, il 26 Settembre 2002, al termine dell’anno
scolastico 2001-2002. Furono elaborate le prove per 4.335 classi su Italiano
e 4.305 su Matematica per la V elementare, le prove di 5.126 classi su
Italiano e 5.085 su Matematica per la III media e le prove di 5.497 classi
su Italiano e 5.502 su Matematica per la II superiore. Furono elaborati
oltre 2.000 questionari di sistema e gli istituti comprensivi restituivano
un solo questionario per sede. I risultati, raggruppati in tabelle, con
punteggi percentuali delle risposte esatte sui quesiti posti, per classe,
sesso, materia e per classe, materia e regolarità del corso di studi, furono
messi a disposizione di ogni scuola per riflettere e costruire il proprio
miglioramento. Fu notata una sostanziale parità di risultati tra femmine e
maschi e un vantaggio per gli allievi in anticipo rispetto alla regolarità
del corso di studi (+3÷4% sui regolari e +10÷14% su quelli in ritardo).
.Passando dalle elementari alle superiori, in quest’ultime, nella prova di
matematica, furono registrate differenze sensibili fra i vari tipi di
scuola: -21% fra istituti professionali e licei; -12% fra istruzione
artistica e licei; - 6% fra istituti superiori e licei; infine solo il -4%
fra istituti tecnici e licei.
.Nella prova d’italiano le differenze furono più sensibili: 18 punti di
distanza fra scuole d’istruzione classica e professionale (rispettivamente
61% e 43%); 10 punti fra scuole degli altri tipi d’istruzione e quelle
d’istruzione professionale (rispettivamente 53% e 43%); nessuna differenza
per le scuole d’istruzione tecnica, artistica ed istituti Superiori.
Per il questionario di sistema, sui vari aspetti che caratterizzano
l’offerta del servizio scolastico in tutte le sue modalità:
—il 97% delle scuole rileva i fabbisogni formativi dell’utenza,
prevalentemente attraverso colloqui con le famiglie, rapporti con le scuole
di provenienza, e talvolta con indagini socio-economiche del territorio e
delle famiglie e colloqui con gli studenti (nelle superiori nel 65% dei
casi);
—il 99% delle scuole sa descrivere le risorse di cui dispone e di queste:
il 98% le risorse umane; il 72% quelle strutturali e strumentali.
—Il 55% delle scuole è collegato in rete con altri istituti;
—il numero di scuole collegate ad una rete è maggiore nelle regioni centrali
e tra le scuole superiori;
—le reti di dimensioni maggiori sono nelle regioni settentrionali; —Il 73%
delle scuole adotta procedure per l’accoglienza degli studenti delle classi
iniziali;
—il 68,4% effettua prove di ingresso nelle singole discipline;
—poco meno del 40% effettua corsi di recupero per gli studenti che
presentano lacune, di cui il 68% scuole superiori.
—Le attività facoltative avviate dalle scuole riguardano principalmente
corsi per adulti (28,3% dei casi) e genitori (35,6%), soprattutto alle
superiori e al nord, corsi di lingue (84,4%), d’informatica (86,5%), di
musica (58,7)%.
—Il monitoraggio e la valutazione interna (autovalutazione) sono attuati dal
86,8% delle scuole, soprattutto al Nord queste attività si compiono con una
commissione interna nel 58,5% dei casi, da una singola persona nel 20,9%,
con cadenza annuale nel 56,7% dei casi, in itinere nel 29,4% e ogni due anni
solo nel 4,8%.
Si arriva così alla seconda edizione del “Pogetto Pilota” (PP2).
Il 31ottobre 2002 al Ministero vengono convocati i direttori regionali e
vengono definite le classi da coinvolgere: IV elementare, I media, I e III
superiore; e le materie da testare: italiano, matematica, scienze. Si parte
nella seconda metà del mese di febbraio di quest’anno, avendo definito
contenuti, finalità e organizzazione del PP2; caratteristiche delle prove
somministrate agli studenti per aree di contenuto e caratteristiche
docimologiche; caratteristiche e articolazione del questionario di sistema;
procedure organizzative e relazioni tra le diverse istituzioni coinvolte
nell’organizzazione del progetto (responsabilità e compiti) e procedure di
somministrazione. Naturalmente c’è anche da sviluppare una seria attività di
formazione dei responsabili a livello provinciale, dei coordinatori delle
scuole e dei somministratori delle prove. Per garantire il corretto
funzionamento delle operazioni di somministrazione delle prove e
responsabilizzare gli insegnanti rispetto alla realizzazione del progetto
stesso. Forse su quest’ultimo fronte le carenze risulteranno maggiori, se si
pensa che molte scuole della Toscana hanno inviato i risultati dei
questionari tutti uguali.
A differenza di quanto avvenuto nel PP1, è stato predeterminato un campione
statisticamente corretto di scuole per fornire i risultati delle prove di
apprendimento a livello nazionale e regionale, anche se l’organizzazione è
risultata troppo centralistica, ma l’intenzione è di coinvolgere di più le
Direzioni regionali. Infine, ora, il 24 settembre 2003, Giacomo Elias ha
presentato la sintesi dei risultati del PP2 in una Conferenza Stampa del
Ministro Moratti tenutasi a Roma. Sono stati illustrati: metodo;
apprendimento; campione probabilistico nazionale; risultati generali del
Campione Nazionale; risultati dell’Indagine di Sistema. Il tutto è visibile
su www.invalsi.it/pilota2 in formato PDF completamente scaricabile. Ora si
apre la riflessione in attesa del Progetto Pilota 3.
(da "il laboratorio didattico",
settembre 2003, p.1)

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