LA
VALUTAZIONE DEL SISTEMA SCOLASTICO: 27 novembre 2003
Sintesi dell’intervento di Carla Beretta. Testimonianza di una scuola lombarda
L’Istituo che io dirigo, l’ICS di via Trento Cassina de’ Pecchi, è composto da due scuole materne, due scuole elementari e una scuola media, l’SMS “G.Falcone”
Nell’anno scolastico 1999-2000, anno in cui si realizzò la sperimentazione dell’autovalutazione, la scuola media era ancora un istituto singolo. Da più di quattro anni partecipava al Progetto Qualità portato avanti dal Polo Qualità. Dal Polo le venne chiesto di partecipare alla sperimentazione del progetto di Autovalutazione della Scuola, basato sul modello di Gestione Totale per la Qualità. Si trattava di verificare se alla scuola fosse possibile applicare il Modello Sperimentale derivato dal Modello di Eccellenza del Premio Europeo per le Piccole Imprese.
Negli anni precedenti la scuola aveva fatto un grosso lavoro di analisi dei punti di forza e di debolezza, cercato di individuare le aree di miglioramento attraverso l’analisi dei processi, di proceduralizzarne alcuni e di elaborare strumenti di monitoraggio: Il POF e la Carta dei Servizi nascevano da questo lavoro di indagine e elaborazione. Nasceva anche l’Organigramma e lo Staff di direzione. Punti chiave erano: l’analisi dei bisogni, l’individuazione di vincoli e risorse, la definizione degli obiettivi e dei risultati attesi, la valutazione dei processi e dei risultati.
Il lavoro aveva dato notevoli risultati soprattutto per quanto attiene la messa a punto di strumenti di monitoraggio di alcuni progetti di sistema (così sono definiti nel POF) -come l’accoglienza, la continuità, la legalità, l’orientamento, i viaggi di istruzione -, di alcuni progetti di area – teatro, musica, mutimedialità, orto, giornalino, ecc. – e di alcuni prcessi considerati fondamentali – soddisfazione del cliente, risultati scolastici, gestione delle risorse, organizzazione, comunicazione.
La medolologia di analisi, e il lavoro conseguente, erano portati avanti da un gruppo di docenti seguito dagli esperti del Polo Qualità di Milano. A poco a poco questo approccio metodologico si estendeva a macchia d’olio a molti altri docenti, fino a diventare prassi corrente nel lavoro dei consigli di classe, dei gruppi disciplinari, dei gruppi di progetto e di ricerca-azione. Nei docenti cresceva in modo molto forte la consapevolezza della necessità di leggere la realtà della scuola secondo un approccio sistemico e di rileggere il proprio ruolo secondo un concetto di professionalità nuovo: il docente non era più solo il “professore” responsabile della sua disciplina e della sua classe che adempie ad una serie di normative, ma un professionista responsabile di “tutto” il progetto formativo della scuola alla cui stesura e realizzazione partecipava consapevolmente in un programmato, verificato e valutato lavoro di équipe. Diventava sempre più forte la convinzione che la scuola poteva raggiungere i risultati attesi solo attraverso un processo di verifica e di valutazione dei processi e dei percorsi, poiché solo in quel modo poteva individuare le aree da migliorare.
A questo punto si è inserito il progetto di Autovalutazione, proposto da Polo Qualità a due scuole della Provincia di Milano.
L’Application fu redatta da un gruppo di lavoro, formato da docenti e dal direttore amministrativo, che si suddivise in sottogruppi secondo blocchi di criteri e sottocriteri diversi. La visita del Team di Valutazione fu molto utile per chiarire diversi punti che la lettura dell’Application da parte di non addetti ai lavori aveva lasciato oscuri. Fu molto importante anche per il gruppo di lavoro che l’aveva stesa e per il personale intervistato, poiché rese più facilmente comprensibile la logica sottesa alla metodologia dell’autovalutazione e le finalità di questa sperimentazione.
La direzione della scuola non partecipò alla stesura dell’Application per non influenzare il gruppo di lavoro e non incontrò il team di valutazione.
I risultati di questo lavoro sono stati notevolissimi: hanno messo in luce soprattutto i punti di criticità della nostra scuola ma hanno anche evidenziato le migliori pratiche da incrementare e raffinare.
Sono stati valutati punti di forza:
· La leadership, anche quella diffusa
· Le strategie e i piani
· Il coinvolgimento del personale
· L’attenzione al cliente
· L’impatto sulla società
Le aree individuate da migliorare sono state quelle probabilmente critiche in ogni struttura di servizi alla persona:
· Gli approcci. non sempre strutturati e formalizzati
· La gestione del personale: sono risultati poco coinvolti gli ATA
· La comunicazione: bene il funzionamento top down, non strutturata quella bottom up
· Il processo per individuare i gap di competenze
· Gli indicatori di performance: molti quelli qualitativi ma non molto efficaci, poco utilizzati i dati raccolti
· Gli obiettivi: manca il target (obiettivo numerico)
· Andamento dei risultati: poca evidenza nel tempo
· Scarso il benchmarking
Per quanto riguarda il Sistema Qualità si sono evidenziate mancanze nella gestione dei processi per il controllo e il miglioramento.
Il percorso di stesura dell’Application e i risultati del processo di valutazione da parte del Team hanno avuto un forte impatto sulla scuola. Si è estesa la consapevolezza che senza una valutazione esterna la scuola rischia di essere autoreferenziale e non in grado di leggere correttamente la sua realtà. Si è cercato di migliorare gli strumenti di monitoraggio, di mettere a punto indicatori quantitativi, di tenere sotto controllo l’andamento dei risultati, di correlare meglio analisi dei bisogni, vincoli e risorse per elaborare e implementare progetti credibili e realistici. Si è rafforzato il rapporto e il confronto con gli stakeholders.
La scuola è, poi, diventata un istituto comprensivo. Il lavoro si è molto allargato. Non tutti i plessi sono allo stesso livello di consapevolezza e di elaborazione. Il nostro obiettivo è quello di procedere in modo uniforme per estendere a tutto l’istituto il Sistema Qualità.
Siamo impegnati, ora, in un progetto di rete che ha come obiettivo la Gestione della Qualità per Processi. E’ nostro impegno arrivare presto ad una Certificazione che assuma come punto di riferimento il modello EFQM.
Carla Beretta