Approndimenti nel merito del Convegno Internazionale su
"Salute e sicurezza"
Roma 1-3 ottobre 2003

Proposta didattica da Bergamo                                             

                                        (Analisi e Commento di Filippo Bozzuto - redattore de il laboratorio didattico)     
.Per visionare Copertina .e Proposta originale .

 


Mentre nell’Unione Europea si cerca di realizzare, con modalità coerenti con le diverse esperienze e sensibilità di ciascun paese, una strategia che renda esecutivo l’obiettivo politico comune di affidare al sistema educativo il compito della formazione di una cultura della prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro emerso nel convegno di Roma dello scorso Ottobre, in Italia sul fronte della Scuola e proprio su quel tema emergono segnali contrastanti.
Primo segnale : In un rapporto del 17 Ottobre 2003 l’Eurispes ( uno dei più accreditati Istituti di studi politici, economici e sociali) lancia l’allarme “Scuola: il pericolo corre tra i banchi “ sulla sicurezza delle scuole in Italia. Paradossalmente le strutture scolastiche in cui si farà formazione ed educazione alla sicurezza risultano fortemente a rischio proprio sul piano della sicurezza. Stralciamo i punti più significativi del rapporto Eurispes (per la versione integrale visitare il sito:
http://www.eurispes.it/visualizzaComunicati.asp?val=7).
“Ogni giorno dieci milioni di persone che lavorano e studiano nelle scuole italiane mettono a rischio la propria incolumità.
Prevenzione incendi. La media nazionale delle scuole in possesso di certificazione idonea è inferiore al 27% .
Norme di sicurezza. In quasi 9 scuole s u 10 l’atrio di ingresso non dispone di s tandard di sicurezza adeguati; nel 91% dei casi non è previsto un accesso facilitato per disabili; nel 70% non esistono gradini antiscivolo; solonel 36% è stata i nstallata la chiusura antipanico. Inoltre, in 1 scuola su 5 le vie di fuga non sono adeguatamente segnalate. Il grado di pericolosità aumenta se si analizzano i dati relativi alle scale: solo 1 scuola su 3 possiede scale di sicurezza e solo 1 scuola su 10 dispone di corrimano adeguati.
Certificazioni. Il 57,4% degli edifici scolastici è privo di certificato di agibilità sanitaria.
Edilizia scolastica. I dati sullo stato di salute e sull’adeguamento degli edifici scolastici alla normativa sulla sicurezza non incoraggiano, del resto, considerazioni positive. Il 4,9% delle scuole
sono state costruite prima del 1900 ed il 12,6 % tra il 1900 e il 1940 e complessivamente, gli istituti scolastici edificati in data antecedente al 1965 costituiscono ben il 44,7%, il 50,9% sono stati realizzati tra il 1965 e il 1990, mentre le scuole di recente costruzione (tra il 1990 e il 2000) sono appena il 4,4%.”
Anche se mitigato dalla notizia (fonte Eurispes) di uno stanziamento di oltre 461 milioni di euro erogati per la sicurezza nelle scuole da parte del Ministero dell’Istruzione, il rapporto suscita qualche perplessità ed è comunque un indicatore importante della scarsa sensibilità e cultura del nostro paese in materia di sicurezza ed evidenzia l’urgenza di interventi educativi e formativi su questo tema.
Secondo segnale: Mentre nella scuola si registra una diffusa estraneità sia nei curricoli delle materie, sia nell’iniziativa dei Docenti sugli aspetti legati alla sicurezza, disinteresse che le episodiche e disorganiche iniziative dei Referenti alla salute non riescono a scalfire, dobbiamo segnalare, in alcune realtà scolastiche, iniziative che tendono a fare dell’educazione alla salute l’elemento che permea e accomuna i curricoli delle varie materie e che possono costituire un contributo importante alle strategie in studio di ingresso nella scuola di elementi di formazione ed educazione alla salute.
Il progetto contenuto nella pubblicazione “...A scuola di Sicurezza! “, elaborato dal Gruppo di Progetto appositamente costituito dal Centro Servizi Amministrativi e dall’ASL di Bergamo è un significativo esempio di inserimento curricolare dei temi di prevenzione e sicurezza.
Esso prevede il graduale inserimento nelle attività didattiche delle scuole di ogni ordine e grado dei temi di prevenzione, sicurezza, educazione alla salute. Si vuole, in tal modo, contribuire alla formazione del cittadino introducendo, nei programmi scolastici, nozioni di base sui pericoli presenti in tutti gli ambienti, e sulle misure fondamentali di prevenzione.
Il progetto si pone come finalità:
Incentivare la cultura della sicurezza e della prevenzione fra gli operatori della scuola e gli studenti; valorizzare il ricco patrimonio di esperienze educative e didattiche attuate nelle scuole della provincia; dare un’azione di stabilità e sistematicità agli interventi educativi e didattici delle scuole provinciali sul tema della sicurezza, anche in attuazione della normativa vigente; Intensificare i rac-cordi interistituzionali fra Enti che attuano comuni azioni di orientamento sul tema della sicurezza, formazione e monitoraggio (C.S.A., ASL, Scuole, Vigili dei Fuoco, Protezione Civile, ecc.);offrire supporti formativi, didattici, organizzativi alle scuole che attuano curricoli sulla prevenzione e sulla sicurezza.
Si articola per moduli e assume 4 contesti in cui definire il programma didattico articolandolo in ogni ordine di studi:
Casa, Scuola, Strada, Territorio.
Nella scuola dell’infanzia, ad esempio, in un dettagliato piano didattico, affrontato su tre livelli (sapere - saper fare - saper essere) si definiscono gli obiettivi generali:
- il bambino riconosce comportamenti pericolosi connessi all’ambiente scolastico.
- il bambino sperimenta elementari norme di sicurezza all’interno dell’ambiente scolastico (salone, sezione, giardino, mensa).
- il bambino rispetta elementari norme di sicurezza nell’ambiente scolastico (mensa, salone).
- il bambino affronta situazioni di pericolo simulate con attenzione e controllo emotivo.
e poi si articolano gli obiettivi specifici, i contenuti, le attività, i tempi, la verifica.
Ad esempio:
- Il bambino distingue situazioni pericolose e situazioni normali;
- attraverso la drammatizzazione, giochi motori, racconti finalizzati, sperimenta le prime norme di sicurezza;
- attraverso la relazione con gli oggetti, l’ambiente e le persone, rispetta le elementari norme di sicurezza;
- segue le istruzioni per il piano di evacuazione.
E poi:
Racconti-Drammatizzazioni-Interazione verbale-Giochi corporei-Simulazione-Coinvolgimento di strutture pubbliche
Il tutto con i relativi tempi:
Due ore per la narrazione e sua rielaborazione.
Due ore per la preparazione.
Due ore per la realizzazione della scenografia.
Due ore per la realizzazione dei costumi.
Due ore per la realizzazione dello spettacolo.
Il percorso didattico modulare per la scuola elementare prevede l’acquisizione di CONOSCENZE, COMPETENZE ED ATTEGGIAMENTI.
Importante il punto di partenza: il rispetto delle norme.
E non meno significativo il punto d’arrivo: essere in grado di problematizzare per trovare soluzioni migliorative.
Per la scuola secondaria di I° e II° grado gli “Obiettivi generali” ci introducono ai moduli:
- Promuovere la conoscenza dei comportamenti corretti per prevenire gli incidenti e vivere in ambienti sicuri;
- Rimuovere i comportamenti a rischio favorendo l’acquisizione di nuove conoscenze, atteggiamenti e capacità operative attinenti a stili di vita corretti;
- Stimolare gli studenti ad analizzare e a riflettere sui propri comportamenti;
- Stimolare gli studenti ad analizzare il ruolo delle responsabilità individuali per potenziare e migliorare i livelli di sicurezza propri e della comunità;
- Far comprendere agli studenti che un argomento può essere studiato da diversi punti dì vista;
- Aiutare gli studenti a sviluppare strategie di prevenzione per la sicurezza propria e della comunità;
- Stimolare gli studenti ad esprimere opinioni e informazioni riguardo i problemi connessi alla prevenzione e alla sicurezza;
- Stimolare gli studenti al lavoro di gruppo.
Ciò che può interessare le varie scuole, esaminando il lavoro di Bergamo, è il tentativo, molto ben documentato di far intervenire tutte le aree (linguistica, umanistica, scientifica, dell’educazione) a sostenere il corpo vero dell’attività didattica per la cultura della sicurezza.
(il laboratorio didattico, novembre 2003)
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