Perché una linea guida sull’applicazione della VISION 2000 nella scuola  [1]

 

 

Qualità ed autonomia

 

L’autonomia scolastica ha reso la scuola responsabile del proprio servizio sia sotto il profilo educativo e didattico, sia sotto quello organizzativo e gestionale. Tale responsabilità comporta necessità di trasparenza, flessibilità, integrazione nel contesto sociale, apertura verso lo stesso ed esigenza di rispondere delle proprie scelte a più interlocutori non solo istituzionali. E’ cambiato il concetto di gerarchia e il flusso dei riscontri.

Pertanto, mentre si alleggerisce la burocrazia, il rendere conto dell’operato diventa più complesso e più difficile.

La qualità del servizio erogato è al centro dell’attenzione non solo degli operatori e dell’utenza, ma sempre di più anche da parte del cliente ultimo.

L’istituzione del Servizio Nazionale di Valutazione del sistema scolastico introdurrà la valutazione esterna, rendendo fondamentale che la scuola attivi una valutazione interna.

Numerose iniziative ed esperienze promosse oramai da oltre un decennio dalle singole scuole, da reti di istituti, da collaborazioni con esponenti ed associazioni del mondo del lavoro e dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) all’interno della convenzione con la Confindustria (con la costituzione di Poli Qualità) hanno preparato il terreno sia per l’opera di sensibilizzazione sia per il consolidamento di competenze valutative.

La scuola che certifica il proprio prodotto secondo il sistema di attestazione del MIUR con gli esami di Stato, ha avvertito l’esigenza di riflettere a livello di servizio e, a maggior ragione, ha colto con interesse la possibilità di uscire dal cerchio dell’autoreferenzialità passando dall’autoanalisi ad una valutazione obbiettiva con l’inserimento nel percorso di certificazione del sistema di gestione per la qualità.

 

Qualità ed accreditamento

 

Poiché autonomia significa anche essere sempre più indipendenti dai fondi del MIUR, non solo per la realizzazione di progetti interni, ma anche per allargare le proprie possibilità di offerte formative differenziate per utenza (senza escludere l’opportunità di motivare economicamente le persone coinvolte che molto spesso operano a livello di volontariato in tali progetti), le scuole hanno concentrato gli sforzi in uno dei canali di finanziamento molto usato da anni, cioè quello dei fondi pubblici ed in particolare quelli attinenti alla solidarietà europea attuati con il Fondo Sociale Europeo (FSE), gestiti dalle Regioni.

A partire dal 2000, però, il sistema delle Regioni italiane, a seguito di una direttiva europea recepita dal Ministero del Lavoro, ha richiesto, per accedere ai fondi FSE, l’accreditamento. Essendo uno degli obiettivi che le amministrazioni regionali si sono poste con l’adozione di tale sistema, quello di “promuovere il miglioramento all’interno del sistema dell’offerta attraverso lo stimolo all’analisi ed al miglioramento delle capacità di progettazione, programmazione e controllo nell’ambito delle sedi operative”, (“Linee guida per la gestione dei processi”, Regione Lombardia) il presidio efficace dei processi è diventato fondamentale per poter raggiungere tale obiettivo.  

Poiché la norma UNI EN ISO 9001:2000 (VISION 2000) pone la sua centralità sulla gestione per processi, le amministrazioni regionali hanno ritenuto opportuno inserire come uno dei requisiti fondamentali per l’accreditamento, la certificazione del sistema di gestione per la qualità secondo la norma suddetta.

 

Interpretazione della VISION 2000 per le scuole

 

Con l’introduzione della VISION 2000, eravamo sicuri che tutta una serie di problematiche da noi riscontrate nell’applicazione della vecchia norma (UNI EN ISO 9001:94) alle realtà scolastiche potessero essere superate. Purtroppo ci sbagliavamo: tutto il lavoro effettuato con le scuole sulla vecchia norma aveva lasciato il segno!

La nuova norma, pur essendo più vicina al modo di progettare ed erogare un servizio scolastico, risultava non sempre di facile interpretazione; non era ben chiara soprattutto la differenza tra processo e servizio, tra progettazione e progetto, tra progetto ed erogazione del servizio contemplato dal progetto, tra responsabili funzionali e responsabili di processo, tra la misurazione dell’efficacia di un processo e quella di un servizio.

Per fare un po’ di chiarezza, anzi per eliminare quanto più possibile le varie incomprensioni di interpretazione nell’applicazione della norma, all’inizio dell’anno scorso, dopo un incontro impegnativo e di acceso confronto con alcune scuole, che aveva per oggetto l’illustrazione della VISION 2000, prendemmo la decisione di razionalizzare tutte le nostre esperienze coinvolgendo l’UNI nel progetto “Linee Guida per l’applicazione della norma UNI EN ISO 9001:2000 nelle scuole” che, dopo più di un anno di lavoro, ha visto la sua concretizzazione nelle Linee Guida 44, di recente pubblicazione.

Con questo contributo il gruppo di lavoro ha inteso fornire ai diretti interessati, ovvero agli operatori scolastici, ai consulenti in ambito formativo e agli organismi di certificazione alcune indicazioni che possano essere loro utili nell’estensione alla scuola di norme regolatrici che in una prima fase furono considerate difficilmente applicabili a questa peculiare attività.

 

Andrea Auriemma

Amministratore Unico del Gruppo Teorema

 

Annamaria Gilberti

Dirigente Tecnica Area Valutazione – Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



[1] Articolo in pubblicazione sul n° 10, novembre-dicembre, di "U&C  Unificazione &

 Certificazione", organo ufficiale dell'UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione