La valutazione delle competenze logico-linguistiche e logico-scientifiche di studenti di lingua madre non italiana

Daniela LAZZARONI
Coordinamento del progetto - Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia - Ufficio Supporto Autonomia

La presenza degli studenti stranieri costituisce un dato ormai strutturale nella scuola italiana. Se nell’anno scolastico 1995-96 il MPI censiva 50.322 studenti stranieri, con un’incidenza sulla popolazione scolastica in totale dello 0,56%, nell’anno scolastico 2005-2006 le presenze a livello nazionale sono risultate pari a 430.000 con un’incidenza del 4,80% rispetto alla popolazione scolastica complessiva.
In Lombardia gli studenti stranieri sono risultati, sempre nell’anno scolastico 2005-2006, 104.371 su un totale di 1.288.530, con un’incidenza dell’8,1%; in provincia di Pavia si è raggiunta questa percentuale nell’anno scolastico 2005-2006, con un incremento negli ultimi tre anni che si aggira sul 25% annuo.
All’interno dei valori assoluti merita particolare attenzione l’incremento di studenti iscritti alla Scuola Secondaria di Secondo Grado, quasi raddoppiati in tre anni, la cui percentuale risulta in linea con quella segnalata dal Ministero nell’anno scolastico 2003-2004 (15,45% in Provincia di Pavia rispetto al 15,89% segnalato a livello nazionale) superando nell’anno successivo di quasi due punti il valore nazionale del 16,48% sul totale degli studenti stranieri iscritti [Dati MIUR, Direzione Generale dei Servizi Informativi – Direzione Generale per lo studente, Alunni con cittadinanza non italiana – Scuole statali e non statali – Anno scolastico 2004-2005] e attestandosi nell’anno in corso sul valore del 19,3%, in linea rispetto al 19,2% rilevato a livello nazionale [Dati MPI, Direzione Generale dei Servizi Informativi – Direzione Generale per lo studente, Alunni con cittadinanza non italiana – Scuole statali e non statali – Anno scolastico 2005-2006].

L’esperienza di Pavia

L’Ufficio Scolastico Provinciale di Pavia ha avviato, a partire dall’anno scolastico 2003-2004, il progetto “Integrazione e successo formativo degli studenti stranieri attraverso una maggior conoscenza della lingua italiana”, avvalendosi della disponibilità di risorse umane messe a disposizione dal Ministero attraverso l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia. Le docenti distaccate a supporto dell’integrazione degli studenti stranieri nella scuola pavese sono state 5 negli anni scolastici 2003-2004 e 2004-2005, 9 a partire dal gennaio 2006.
Le iniziative realizzate, in aggiunta all’attività didattica dedicata, possono essere così riassunte:
• informazione rivolta agli studenti e alle famiglie: sistema scolastico italiano e modulistica tradotti in 11 lingue, esercizi di rilevazione delle competenze logico-linguistiche e logico-matematiche pensati per fasce d’età (tramite la diffusione capillare del cd “Tutti uguali, tutti diversi” – Regione e USR per la Lombardia);
• apertura (novembre 2003) di uno sportello di documentazione e di consulenza presso la sede della Fondazione "Adolescere" di Voghera grazie al supporto offerto dalla Provincia di Pavia, Assessorato alle Politiche socio-Educative;
• formulazione di prove di rilevazione delle competenze in italiano L2, validate dalla prof.ssa Marina Chini del Dipartimento di Linguistica dell’Università di Pavia (parametro di riferimento: framework del Consiglio d’Europa). L’attività è stata realizzata nell’anno scolastico 2003-2004; le prove predisposte sono state somministrate a un campione significativo di studenti di madrelingua non italiana (78% nelle scuole primarie, 65% nella scuola secondaria di primo grado, 50% nella scuola secondaria di secondo grado). Una seconda somministrazione di controllo su piccolo campione rappresentativo di tutti gli ordini e gradi scolastici è stata effettuata nell’anno scolastico successivo;
• apertura (maggio 2005) di uno sportello per l’orientamento degli studenti stranieri neo-arrivati di età compresa fra i 14 e i 18 anni (in collaborazione con il CFP di Pavia);
• formazione dei docenti (a partire dall’anno scolastico 2004-2005);
• predisposizione di prove di rilevazione delle competenze disciplinari (comprensione del testo, matematica, scienze, inglese) indirizzate a studenti stranieri neo-arrivati in fascia d’età 14-18 anni (USP di Pavia con il supporto della Provincia di Pavia e del gruppo di lavoro per la valutazione costituito presso l’USR per la Lombardia).

La riflessione sulla necessità di costruire prove di rilevazione delle competenze in italiano L2 e delle competenze disciplinari acquisite dagli studenti stranieri nelle scuole dei Paesi d’origine è maturata e si è rafforzata: si è constatato, infatti, quanto la mancata conoscenza di questi elementi abbia ostacolato, per anni, sia il corretto inserimento degli studenti stranieri neo-arrivati nelle classi adeguate al reale livello di competenze disciplinari acquisito (spesso non dimostrabile a causa dell’impedimento rappresentato dalla limitata conoscenza dell’italiano), sia l’efficace programmazione di interventi volti al rafforzamento delle competenze in italiano L2.

La prima indicazione emersa appare ovvia, sebbene non sia sempre seguita: la preparazione delle prove di valutazione delle competenze disciplinari indirizzate agli studenti stranieri dovrebbe essere preceduta dalla valutazione della competenza linguistica acquisita. Le prove proposte abitualmente agli studenti italiani nella Scuola Secondaria di secondo grado superano infatti ampiamente il livello B2 del framework europeo (livello richiesto agli stranieri dall’Università per accedere ai corsi). Anche il livello di competenza atteso dagli studenti italiani dei gradi scolastici precedenti è presumibilmente più alto di quello che gli studenti stranieri, nella maggioranza dei casi, possono offrire.

Il livello di competenza può essere testato utilizzando:

- le prove già predisposte pensando agli studenti stranieri che frequentano la scuola italiana (facendo ricorso, ad esempio, ai materiali contenuti nel CD-rom “Tutti uguali, tutti diversi”, predisposto dall’USR per la Lombardia e dalla Regione Lombardia, distribuito a tutte le scuole lombarde);
- le prove di certificazione della conoscenza della lingua italiana predisposte dalle Università certificatrici di Siena http://www.unistrasi.it/online/prove_cils.asp e di Perugia http://www.cvcl.it/canale.asp?id=80 opportunamente adattate (agli indirizzi indicati è possibile scaricare le prove, per tutti i livelli del framework europeo, somministrate in alcune sessioni passate di certificazione);
- le prove di certificazione della conoscenza della lingua italiana predisposte dalla Società Dante Alighieri (PLIDA).

L’intero framework è stato declinato dal gruppo di progetto per quanto attiene i livelli A1, A2, B1, B2, corrispondenti alle competenze morfosintattiche e lessicali richieste ai livelli abitualmente attesi dagli studenti di Scuola Primaria, Secondaria di primo grado, Secondaria di secondo grado.
Ulteriori prove di rilevazione delle competenze in italiano L2 sono state formulate dai docenti pavesi che hanno partecipato alle azioni di formazione organizzate dall’USP di Pavia negli anni scolastici 2004-2005 e 2005-2006 e sono raccolte nel cd “La scatola degli attrezzi per l’intercultura”.

L’accertata conoscenza della lingua italiana ad uno dei livelli del framework europeo è condizione necessaria per predisporre il lavoro didattico e fornisce, inoltre, utili indicazioni relative alla somministrazione delle prove INValSI agli studenti stranieri.

Secondo l’opinione condivisa dei docenti che fanno parte del gruppo di progetto le prove INValSI, senza alcun adattamento, potrebbero essere proposte ai ragazzi di lingua madre non italiana qualora essi dimostrassero di conoscere la lingua italiana:
- a livello A2 nella Scuola Primaria;
- a livello B1 nella Scuola Secondaria di primo grado;
- a livello B2 nella Scuola Secondaria di secondo grado;
per tutti gli altri sarebbe necessario un adattamento.

Proposte di adattamento da discutere e da negoziare:

1) – proposta generale relativa a tutte le prove (nell’ipotesi, sopra avanzata, che i test indirizzati agli studenti di lingua e cultura italiana possano essere affrontati anche dagli studenti stranieri con competenza in lingua italiana assimilabile a quella dei coetanei italiani).
È sottinteso (ma forse merita di essere segnalato) che le prove di comprensione del testo così come le consegne e i contenuti relativi alle altre prove debbano essere culturalmente “neutri” (processo in progressione dalla vicinanza culturale – esempio: eliminazione dei fatti storici che non hanno significato per gli studenti non italiani – alla mediazione culturale in senso stretto – eliminazione di elementi culturalmente problematici, quali ad esempio la figura umana per i ragazzi islamici).

2) – proposta riguardante l’aspetto formale delle prove:
a – testo di partenza semplificato a livello sintattico e lessicale
b – testo non semplificato ma accompagnato da un glossario (qualora fosse di agevole consultazione per gli studenti potrebbe essere previsto l’uso del vocabolario)
c – per matematica: riduzione al minimo dell’utilizzo del linguaggio verbale

3) – proposta riguardante i contenuti:
Potrebbe essere utile (anche se l’operazione, di per sé non esaustiva, non può essere compiuta in tempi brevissimi) promuovere il confronto fra i programmi scolastici italiani e quelli dei principali Paesi di provenienza degli alunni stranieri per valutare le differenze e gli eventuali “vantaggi” nella preparazione in matematica, scienze naturali, lingue straniere di alunni scolarizzati all’estero. Non è da escludere la possibilità di somministrare prove di livello superiore rispetto alla classe frequentata.
Poiché l’utenza costituita da studenti di lingua madre non italiana che auspicabilmente si raggiungerà è estremamente disomogenea, risulta opportuno costruire test a difficoltà progressiva, che partano dalla rilevazione delle competenze di base (competenze di cittadinanza).

Ad esempio, per quanto attiene le prove di comprensione e di analisi del testo in lingua italiana potrebbero essere previsti i seguenti livelli:
a – capacità di cogliere le informazioni generali offerte dal testo,
b – capacità di cogliere i particolari e i sottintesi presenti nel contenuto,
c – capacità di cogliere i differenti registri,
d – competenza lessicale,
e – competenza grammaticale.


L’applicazione delle proposte – Scuola Secondaria di secondo grado

La constatazione della difficoltà di inserire gli studenti stranieri neo-arrivati in Italia nella classe di Scuola Secondaria di secondo grado adeguata al livello di competenza acquisito nelle scuole dei Paesi d’origine, ha suggerito la predisposizione di prove di rilevazione disciplinari analoghe per contenuto alle prove di ingresso proposte agli studenti italiani delle classi prima e terza, formulate seguendo le regole di semplificazione del testo.
Il progetto è stato prontamente accolto e supportato dalla Provincia di Pavia, Assessorato alle Solidarietà Sociale e Parità, che da tre anni sostiene il funzionamento del Centro di Documentazione e di Consulenza per docenti, ospitando presso la Fondazione "Adolescere" di Voghera tre insegnanti distaccate dall’insegnamento (Loretta Caiumi, Laura Dellegasie, Elena Presepio) che per tre pomeriggi la settimana sono a disposizione per condividere i materiali raccolti a supporto dell’integrazione e del successo formativo degli studenti stranieri (normativa, testi dedicati, esercizi originali) e per fornire indicazioni relative alle procedure di accoglienza e alla didattica.
È stata acquisita la disponibilità alla supervisione dei lavori da parte della professoressa Marina Chini del Dipartimento di Linguistica dell’Università di Pavia, la cui autorevole competenza è stata di guida al gruppo di lavoro provinciale tre anni fa, in occasione della formulazione di prove di rilevazione delle competenze in italiano L2 somministrate su largo campione (78% degli allievi della scuola primaria, 65% degli studenti di scuola secondaria di primo grado, 50% degli studenti di scuola secondaria di secondo grado) e sono state avviate le operazioni di costituzione del gruppo di lavoro.
Con una comunicazione inviata alle Scuole Secondarie di secondo srado dalla Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, dott.ssa Letizia Affatato, tutti i docenti di italiano, matematica, scienze, lingua inglese sono stati invitati a partecipare alla formulazione delle prove; hanno aderito alla stimolante ma complessa proposta:
· Daniela Fumagalli dell’ITC “Bordoni” di Pavia e Giuditta Peroni dell’IPSIA “Cremona” di Pavia, che si sono unite alla coordinatrice del progetto Daniela Lazzaroni (comprensione del testo – italiano)
· Gabriella Bianchi del Liceo “Copernico” di Pavia e Patrizia Rovida dell’ITI “Cardano” di Pavia (matematica)
· Maria Luisa Castoldi dell’IS “Maserati” di Voghera e Marco Priano dell’IPSIA “Cremona” di Pavia (scienze)
· Rosanna Fontana dell’IPSIA “Cremona” di Pavia e Giovanna Origlia dell’IS “Maserati” di Voghera (inglese).
Individuato l’obiettivo finale (la rilevazione delle competenze disciplinari), acquisita la certezza di essere autorevolmente guidati nel corso dei lavori, costituito il gruppo, si sono affrontati i primi problemi legati alla scelta delle competenze da sondare.
Una prima possibilità esplorata ha riguardato la semplificazione delle prove di ingresso utilizzate nella scuole di appartenenza dei docenti coinvolti nel progetto. L’ipotesi è presto caduta di fronte alla difformità delle prove stesse e alla difficoltà di individuare un modello che potesse essere proposto ai ragazzi che ancora non avevano scelto il loro percorso nella scuola italiana.
Si è proposta, quindi, la necessità di esplorare altre vie per verificare il possesso dei pre-requisiti richiesti dai diversi ordini scolastici al fine di evitare, per quanto possibile, scelte disarmoniche rispetto alle esperienze pregresse.
La soluzione dei dubbi emersi è venuta dall’Ispettrice Anna Maria Gilberti, responsabile dei Servizi per la Valutazione dell’USR per la Lombardia che, informata dall’USP di Pavia dell’esistenza del progetto, ha suggerito di utilizzare come materiali di partenza le prove INValSI, indifferenziate per le classi prime e differenziate per quanto attiene matematica e scienze per le classi terze. L’Ispettrice Gilberti ha fornito suggerimenti preziosi durante la fase di formulazione ed ha approvato l’aggiunta alle discipline INValSI di prove per la lingua inglese, il cui livello di competenza è stato rilevato applicando il framework del Consiglio d’Europa.
La redazione delle prove si è conclusa in aprile; prima di sottoporre i materiali alla validazione della professoressa Chini è stata effettuata una somministrazione a piccolo campione nelle scuole di servizio dei docenti componenti il gruppo di progetto. Destinatari dell’operazione sono stati gli studenti di prima classe scolarizzati in Italia da un periodo compreso fra i 9 mesi e i due anni e gli studenti di terza classe scolarizzati in Italia da un periodo compreso fra i 9 mesi e i tre anni; insieme ai ragazzi individuati come “campione” hanno svolto le prove anche studenti stranieri scolarizzati in Italia da un maggior numero di anni, con funzione di gruppi di controllo.
L’esito della somministrazione ha confermato la funzionalità di massima dei lavori predisposti che sono stati consegnati alla professoressa Chini e all’Ispettrice Gilberti all’inizio dell’estate.
Sulla scorta delle indicazioni ricevute dall’esito della somministrazione e dalle responsabili della supervisione sono state apportate le necessarie correzioni e sono state scelte le prove da utilizzare per la somministrazione sperimentale nell’ambito delle prove INValSI che hanno avuto luogo nei giorni 6-7-8 marzo 2007.
Hanno sostenuto le prove 11 studenti di classe prima e 9 studenti di classe terza, in possesso dei requisiti di scolarizzazione in Italia già dichiarati, frequentanti i cinque Istituti Superiori operanti in provincia di Pavia scelti come campione (IS “Cairoli” di Pavia, Liceo “Galilei” di Voghera, ITCG “Casale” di Vigevano, IP “Pollini” e IIS “Omodeo” di Mortara).

Accanto alle prove somministrate vengono proposti anche gli altri lavori sottoposti alla validazione e corretti alla luce delle indicazioni fornite dalla professoressa Chini.
L
’augurio è che la perfettibile ma attenta operazione di semplificazione che è stata svolta possa aiutare i ragazzi a dimostrare le competenze possedute, nonostante l’ostacolo (sicuramente temporaneo) costituito dalla limitata conoscenza della lingua italiana.
La speranza è che tutto il lavoro possa servire di stimolo ai colleghi che in modo crescente e diffuso sono chiamati ad individuare strategie che realmente garantiscano pari opportunità di successo formativo per tutti.

Daniela Lazzaroni (supporto.autonomia@paviascuola.it)
Ufficio Scolastico Provinciale di PAVIA - Ufficio Supporto Autonomia

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