Cultura della valutazione
tra confini e passaggi di scuole
all’incrocio tra Stato, Rfegione, Europa

Pensare che si possano veramente tracciare confini precisi e invalicabili
tra le competenze sulla scuola affidate allo Stato, alla Regione e
all’Europa è il frutto di menti estranee alla vita scolastica e immerse
con la testa nei cassetti di vecchie scrivanie.
Non parliamo poi di quel che si immaginano quanti, in astratto,
legiferano che per una famiglia e per uno studente deve veramente
esser possibile e facile garantire passaggi da un indirizzo ad un altro
qualsiasi di scuola. Anche in questo caso siamo di fronte al frutto di
menti estranee alla vita scolastica e immerse con la testa nel vapore
di cupe nuvole, di cumuli di ideologia.
In questa confusione di arcaismi istituzionali e fumisterie ideologiche,
quelli che pensano di essere i migliori fuggono dall’analisi della scuola
reale, quella dell’incontro diretto con gli studenti, e si rifugiano in
progetti di modifiche istituzionali, svaporanti nel vuoto dei neologismi.
Non fa eccezione il “federalismo solidale” da applicare come semaforo
all’incrocio tra confini e passaggi di scuole tra Stato, Regione, Europa.
Poi arriverà qualcun’altro a proporre di togliere quel semaforo e di
piazzare la sua rotonda della “condivisione di progetti”.
Chi rilancia il “federalismo solidale” come semaforo, da applicare
all’incrocio tra confini e passaggi di scuole tra Stato, Regione, Europa,
è Silvano Tagliagambe, che vorrebbe fossero destrutturati gli attuali
Uffici Scolatici Regionali, senza che nulla sia detto sui meccanismi di
valutazione di questi enti, verso di sé e verso le scuole di loro competenza.
Non sarebbe fuori luogo accettare una qualsiasi proposta dopo averla
passata al vaglio di una valutazione ex ante. Esistono cioè alcune
caratteristiche essenziali della funzione valutativa nella preparazione
dei programmi. Gli stessi processi di valutazione ex-ante possono essere,
per loro natura, organizzati e condotti in modo anche assai differenziato
a seconda della tipologia ed articolazione dei programmi, come insegna
anche una prima sperimentale attività del nuovo Sistema Nazionale
di Valutazione delle Politiche di Sviluppo
, messo in atto dal Ministero del
Tesoro. Andrebbe percorsa questa via, forse, prima di avventurarsi in
demolizioni.
Intanto studenti e docenti resteranno soli nell’aula, gli uni di fronte agli
altri, all’incrocio della vita.

___________________________
Si veda:
1) - il Riformista, Silvano Tagliagambe, Il federalismo solidale sia la chiave
per far migliorare il ministero, 19 agosto 2006, p.3.
2) - I processi di valutazione ex-ante