
Dichiarazione conclusiva del Convegno Internazionale sulla promozione della
salute e sicurezza sul lavoro
(a cura di Filippo Bozzuto)
Dall’1 al 3 ottobre si è svolto a Roma, nell’ambito delle iniziative del
semestre di Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea, un
importante Convegno Internazionale sulla promozione della salute e sicurezza
sul lavoro, un obiettivo importante della politica dell’Unione Europea.
Dagli atti e soprattutto dalla “Dichiarazione Conclusiva” del convegno
emerge la volontà dei paesi dell’Unione di affrontare il problema della
sicurezza attraverso l’educazione e la formazione con un’azione basata su
obiettivi qualitativi e quantitativi che mirino a:
· Preparare i bambini ed i giovani alla futura vita lavorativa garantendo
loro salute e sicurezza sul lavoro;
· Offrire a tutti i cittadini, e ai lavoratori in particolare, una
formazione durante tutto l’arco della vita;
· Migliorare il coinvolgimento del sistema educativo e formativo, sia nella
fase iniziale che successivamente, per la promozione della salute e della
sicurezza sul lavoro.
Tutti i paesi membri vengono invitati a sviluppare strategie coerenti per
preparare i bambini ed i giovani alla vita attiva attraverso l’istruzione,
la formazione e corsi di addestramento OSH (sigla internazionale per
indicare l’obiettivo della salute e della sicurezza) per i giovani che
terminano la scuola, lasciando tuttavia ad ogni stato membro la facoltà di
decidere i modi e in quale fase nella vita della scuola effettuare questo
addestramento. Un intervento che guarda particolarmente ai giovani, nella
prospettiva dell’ampliamento dell’Unione Europea, previsto a partire da
maggio 2004, a seguito del quale nei 25 Paesi membri saranno presenti 75
milioni di giovani .
Lo spirito della dichiarazione di Roma è che essa possa servire da slancio
verso lo sviluppo di politiche europee coerenti di OSH e di istruzione e di
formazione come contributo importante verso lo sviluppo di una cultura
europea di prevenzione e di miglioramento della qualità di lavoro.
Le deliberazioni del convegno di Roma, anche se non immediatamente
operative, sono la naturale e logica conseguenza degli orientamenti emersi a
Bilbao nel seminario del Marzo 2002 organizzato, nell’ambito del Consiglio
dell’U.E., dalla Presidenza spagnola e nel corso del quale l’agenzia europea
per la sicurezza e sanità sul lavoro in collaborazione con la Commissione
Europea nella discussione delle politiche OSH sottolineava, come strategia
comunitaria per il quinquennio 2002-2006 su sanità e sicurezza sul lavoro,
la necessità di una maggiore consapevolezza e sensibilità dei lavoratori sul
tema della sicurezza realizzate attraverso percorsi educativi sin dalla
giovane età.
La strategia delineata dalla dichiarazione di Roma supera le tradizionali
forme con cui viene oggi sviluppata la politica della sicurezza sui posti di
lavoro (norme legislative, dialogo sociale, responsabilità delle imprese e
tutela da parte di Enti ed Organizzazioni) e affida un ruolo decisivo ai
sistemi di formazione.
Gli elevati tassi di infortuni domestici relativi alle fasce giovanili della
popolazione, le alte frequenze di incidenti che riguardano lavoratori
giovani o al primo impiego, nonché le difficoltà che le imprese incontrano
nell’applicazione delle procedure di sicurezza costituiscono i fattori
decisivi di questa svolta del Consiglio dell’U.E. assieme alla convinzione
che le politiche sulla salute e sulla sicurezza potranno risultare più
efficaci se sostenute da una educazione di base.
Come commentatori dell’evento,
- da una parte conveniamo sulla necessità, ormai improcrastinabile, che la
scuola si faccia carico di un intervento introducendo le tematiche della
sicurezza e della salute nei curricoli formativi delle scuole di ogni ordine
e grado con programmi che preparino i bambini ed i giovani alla sfida della
loro vita attiva futura, che assicuri loro sicurezza e sanità nell’ambito
professionale con percorsi di educazione e formazione che li accompagnino
dalla scuola di base al posto di lavoro;
-dall’altra,
anche se i modi e i tempi con cui queste problematiche saranno riversate
sulla Scuola sono tutte da definire, ci suscita qualche perplessità
l’affidamento alla Scuola di un ruolo formativo sulla sicurezza e
prevenzione a fronte di una situazione, con qualche eccezione e qualche
intervento estemporaneo e disorganico, di scarsa eco su questi temi nella
realtà scolastica e nella sensibilità dei docenti come testimonia l’assenza
di qualunque elemento che faccia riferimento alla sicurezza e alla
prevenzione nei parametri utilizzati dai questionari di apprendimento e di
sistema proposti in questi anni alle scuole per una valutazione della
qualità dell’insegnamento e del sistema scuola nel suo complesso.

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